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Esclusiva VNV: L'intervista a Silvia Lambruschi


Di Alberto Battimo

Il 29 settembre prenderà il via a Novara il Mondiale di pattinaggio artistico a rotelle. La brutta notizia per il pubblico novarese sarà che non vedremo in pista una delle atlete italiane più promettenti: purtroppo la prestazione negativa nell’ultimo campionato italiano non le ha permesso di partecipare a questo evento. I suoi successi parlano chiaro, ragazza del ‘94 ma già con un palmares ricco di medaglie, l’ultima è stata ottenuta qualche settimana fa all’Europeo classificandosi al secondo posto. Nel prossimo futuro tornerà a essere protagonista, intanto la sua determinazione e la sua voglia di primeggiare la rendono sempre più sicura e forte. Lei è… Silvia Lambruschi.

Torniamo indietro di qualche settimana, al Campionato Europeo svoltosi a Friburgo: in quella circostanza sei arrivata seconda nella gara di libero, solo la spagnola Coma è riuscita a fare meglio… soddisfatta pienamente del secondo posto o hai qualche rammarico? “Sono pienamente soddisfatta del secondo posto ottenuto all’Europeo perché purtroppo non sono riuscita a ben figurare nel Campionato Italiano e quindi vedo questo risultato come un riscatto, sono riuscita a dimostrare quello che veramente sono e quello che so fare… le mie esibizioni all’Europeo sono state senza sbavature e non posso che essere contenta di questo”.

Visti i tuoi tanti trionfi nonostante la giovane età, cosa pensi di avere in più rispetto alle tue avversarie? “Non penso di avere qualcosa in più delle mie avversarie perché le considero delle grandi atlete e tutte noi abbiamo pari qualità per competere al vertice. Mi ritengo un’atleta completa sia dal punto di vista tecnico che artistico, caratteristiche fondamentali nella nostra disciplina. Posso dire che punti a mio favore potrebbero essere la pattinata, l’eleganza in pista e il modo di pormi in tutti i programmi che, insieme al mio coreografo Sandro Guerra, mi permettono di dare sempre quel qualcosa in più ogni volta che entro in pista”.

Anche se in questo sport gli atleti italiani riescono sempre a dire la loro, quali sono le avversarie che temi di più? “L’Italia è una delle nazioni più forti e infatti spesso la sfida per il vertice è un discorso tra me e altre due ragazze italiane e dall’anno scorso si è aggiunta anche la Coma, una ragazza spagnola molto forte che si è laureata campionessa europea qualche settimana fa”.

Si dice sempre che sia nella vita che nello sport non si è mai arrivati… nonostante il tuo palmares parli chiaro sei un’atleta giovane e con tanta strada ancora da percorrere: ci sono degli aspetti sia mentali che tecnici che, secondo te e lo staff tecnico, sono ancora da perfezionare? “Sono una ragazza che non pensa mai di essere arrivata, cerco sempre di migliorarmi ogni anno cercando di presentare sempre gran parte del mio bagaglio tecnico con difficoltà maggiori con il passare del tempo. Insieme allo staff tecnico cerchiamo di lavorare su dei nuovi movimenti cercando di proporre sempre qualcosa di nuovo ogni anno. C’è sempre da imparare e da migliorarsi, bisogna andare avanti con questa mentalità per poter competere in ogni circostanza”.

Un dato impressionante in questa disciplina è la costanza degli atleti italiani nell’essere sempre ai vertici della classifica nelle varie discipline, è un peccato che questo sport non sia presente alle Olimpiadi, avremmo arricchito di tanto il nostro medagliere. La scuola italiana di pattinaggio funziona alla grande, qual è il vostro segreto? “Secondo me la scuola italiana è la migliore che esista, abbiamo una mentalità diversa rispetto a tutte le altre nazioni. Il nostro segreto sono gli allenatori, anche loro non si sentono mai arrivati e spesso li vedi studiare e aggiornarsi sulle varie tecniche con l’obiettivo di migliorare sempre di più l’esercizio e arricchire la loro già ampia conoscenza del settore: abbiamo dei tecnici che sono molto avanti rispetto a tutti gli altri”.

Dispiace non leggere nelle cronache sportive nazionali questi successi che state conquistando con molta costanza, sarebbe un grande vanto per il nostro Paese. Come mai non si riesce a dare la giusta attenzione al pattinaggio artistico a rotelle? Pensi che il Mondiale a Novara possa rappresentare il giusto momento per dare visibilità a questo sport? “Non si riesce a dare la giusta attenzione al pattinaggio artistico a rotelle perché molto spesso lo si paragona al pattinaggio su ghiaccio. Quest’ultimo viene considerato uno sport più veloce rispetto al nostro, più bello, più elegante da vedere e inoltre, a nostro sfavore, vediamo anche nelle categorie senior che solo una decina di atleti riescono a fare dei salti tripli. Ritengo che il pattinaggio a rotelle sia il più difficile tra i due sport, sia sotto l’aspetto tecnico che per lo stare in pista con sole quattro ruote. Mettendo insieme tutto questo molti preferiscono il pattinaggio su ghiaccio ma noi più di così non possiamo fare… il paragone continuo con loro non ci permette di entrare alle Olimpiadi e di darci la giusta visibilità. Vero è che spesso e volentieri siamo noi italiani ad avere la meglio, ma ci sono delle grandi nazioni come Russia, Cina e America nelle quali questa disciplina è poco praticata… anche questo particolare è un motivo per cui non siamo sport olimpico. Nessuno spinge per farci entrare… è un peccato perché reputo il mio sport molto impegnativo, difficile, faticoso, richiede tanti sacrifici, come altri sport del resto. Sono convinta che il pattinaggio a rotelle ci starebbe benissimo alle Olimpiadi.
Spero vivamente che il Mondiale a Novara possa rappresentare il giusto momento per dare visibilità… speriamo che riescano a dare vita a delle iniziative volte a dare il giusto risalto a questo evento”
.

Qualche anno fa sei stata premiata con la “Maglia Etica”, iniziativa attenta ai meriti dell’antidoping e dello sport pulito… cosa hai provato nell’essere testimonial di questo importante progetto? “È stata una riconoscenza importantissima, parlare con gli organizzatori e conoscere atleti di altre discipline anche loro premiati come me è stata una grande soddisfazione. Un riconoscimento enorme che ricorderò per sempre!”.

Sei giovane ma già con tanti successi alle spalle, dove vuole arrivare Silvia Lambruschi? Tra le tante soddisfazioni avute, quale ricordi con più piacere e in quale situazione non sei stata contenta della tua prestazione? “Silvia Lambruschi vuole arrivare al Mondiale senior, non solo come partecipante ma con l’obiettivo di vincerlo.
La delusione più grande è stata la mia prestazione nell’ultimo campionato italiano: mi sentivo pronta ma alla fine è stata una delusione. Durante gli allenamenti e anche quando ero a Roana, sede del campionato italiano, ogni singolo programma era impeccabile, senza nessun errore. Purtroppo ho sbagliato i quattro minuti di gara e sia io che il mio staff non riusciamo ancora a darci una spiegazione per questa prestazione… è stata veramente una brutta pagina.
La soddisfazione più grande è stata quella di aver partecipato al mio primo Mondiale quando militavo nella categoria junior, ero emozionatissima. Però un’altra fresca soddisfazione è stato anche l’ultimo Europeo perché sono riuscita a fare due belle gare soprattutto dopo un disastro al campionato italiano. Dopo essere stata esclusa dal Mondiale per gli errori nel campionato, il secondo posto agli Europei è stato un modo anche per dimostrare le mie vere capacità e sono contentissima di questo”
.

Vuoi lasciare un messaggio ai lettori del sito e a tutte quelle atlete che hanno il sogno di vivere una carriera come la tua? “Sono innamorata di questo sport e solo chi lo pratica sa veramente quello che si prova. Il mio consiglio è quello di essere sempre costanti durante gli allenamenti, ci vogliono tante ore per studiare ogni singolo passo o salto alla perfezione, quindi non bisogna mai mollare. Inoltre consiglio questo sport anche sotto il profilo della crescita perché ti aiuta tantissimo anche nella vita, sono molto felice di farne parte”.

Grazie a Silvia Lambruschi per la disponibilità nel concederci questa intervista. Un ringraziamento anche all’Ufficio Stampa della FIHP per la gentile concessione rilasciataci nella stessa.

Auguriamo inoltre, sia a Silvia che alle atlete che parteciperanno al Mondiale a Novara, un grandissimo “in bocca al lupo” da parte di tutta la Redazione.

Alberto Battimo

 

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